Questa storia riguarda un infortunio sul lavoro con esito mortale, che presenta uno sviluppo dei fatti, celato da “false verità” che hanno inizialmente fuorviato il regolare approccio di comprensione di quanto accaduto. Subito dopo il ricovero dell’infortunato al pronto soccorso, il titolare dell’impresa aveva riferito di un “incidente” verificatosi durante la demolizione di una casa. La causa, a suo dire, era stata la caduta di un pesante sasso su un balcone in pietra che, precipitando al suolo, aveva colpito Ambrogio, il lavoratore
infortunato, a una gamba e alla schiena.
Dopo aver raccolto le prime informazioni, la sera dell’infortunio si effettuò un primo sopralluogo alla presenza del titolare dell’impresa e dei Carabinieri giunti in supporto.
Apparve piuttosto strano che il titolare non conoscesse la strada del cantiere, né il comune in cui fosse ubicato e avesse indicato il nome di un altro comune.
Durante il sopralluogo il titolare confermò la versione data in precedenza e alla richiesta su quale fosse il luogo dell’infortunio, indicò una zona completamente priva di macerie.
Le dichiarazioni sue e di un altro lavoratore fecero emergere ulteriori discrepanze le quali indussero a cercare altri elementi.
L’intervento dei Carabinieri e le testimonianze di due abitanti di case vicine accorsi a prestare soccorso ad Ambrogio hanno permesso di ricostruire l’accaduto. Si è dunque scoperto che, dopo aver portato Ambrogio al pronto soccorso, il titolare insieme al figlio e
a un suo dipendente aveva rimosso le macerie dal luogo dell’infortunio trasportandole
presso una discarica con un camion. Inoltre, il titolare aveva anche delimitato il cantiere con una rete arancione, recandosi in visita al pronto soccorso solo successivamente.
La svolta risolutiva verso la “verità” si è avuta grazie a Giuseppe, un collega di Ambrogio.
Dopo che i vicini di casa intervenuti in soccorso avevano dichiarato di averlo visto sul luogo dell’infortunio, Giuseppe ha raccontato ciò che era realmente successo, ammettendo di aver avuto pressioni dal titolare a fornire una versione diversa.
Che cosa è successo
Durante una demolizione di una casa secolare in pietra, un lavoratore che si trovava su
una lastra che fungeva da base di un balcone, è caduto da un’altezza di 6 metri.
La caduta ha causato al lavoratore un politrauma con lesioni multiple del bacino, femore
destro, caviglia sinistra, e una forte anemia, che dopo poche ore dall’infortunio lo hanno
portato alla morte.
Chi è stato coinvolto
Ambrogio, un lavoratore italiano di 55 anni, muratore assunto da un anno a tempo indeterminato in una piccola impresa edile.
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